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Per poter effettivamente offrire agli studenti occasioni utili a costruire la propria  competenza, oltre alla creazione di un curricolo organico e sistematico è necessario  predisporre strumenti, tecniche e strategie centrati sulla competenza. 

Abbiamo già argomentato come la didattica tradizionale, basata prevalentemente sull’azione del docente, sulla trasmissione di conoscenze e sull’esercizio di procedure, permetta di conseguire al massimo delle buone abilità. La competenza, invece,  si vede e si apprezza in situazione, come “sapere agito”, capacità di reagire alle  sollecitazioni offerte dall’esperienza, mobilitando tutte le proprie risorse cognitive,  pratiche, sociali, metodologiche, personali. 

Accanto alle lezioni, alle esercitazioni, al consolidamento di procedure, che pure  non vanno certo eliminate, è necessario prevedere discussioni, lavori in gruppo,  studio di casi, soluzioni di problemi di esperienza, presa di decisioni, realizzazione  di compiti significativi. 

La competenza è costituita da conoscenze e abilità, quindi esse vanno assolutamente mantenute e fornite ai livelli più alti. Ciò che si differenzia è la prospettiva  con cui esse vengono offerte agli alunni, attraverso approcci induttivi, improntati  alla problematizzazione, alla costruzione sociale della conoscenza, alla contestualizzazione del sapere nell’esperienza, all’attribuzione di senso e significato ai contenuti e alle conoscenze. 

Ai docenti non si chiede di insegnare cose diverse, ma di scegliere con accuratezza i contenuti che vogliamo diventino conoscenze e abilità; di dare alle conoscenze  una prospettiva diversa, collegata al significato etico della competenza per la formazione della persona e del cittadino.